GRADI nei media

Nuove tecnologie e pedagogia, a Macomer l'e-conference del Gradi

Debutto pubblico per l'associazione di ricerca e sviluppo

Un convegno con modalità innovative, per parlare delle nuove frontiere della comunicazione e del loro impatto sulla pedagogia, cioè sull'educazione e la formazione dell'essere umano. Il formato: molti interventi saranno in video-conferenza dalla sede di Latina del Glocal University Network, di cui Gradi fa parte; e il tutto sarà trasmesso in diretta nel canale youtube del Network. Un convegno diverso, quindi, una 'e-conference' che sfrutta le nuove possibilità di comunicazione per parlare proprio dell'impatto di queste sulle modalità di apprendimento e di in-formazione della nostra società.
Il titolo del convegno, "Wetware pedagogy", all'apparenza oscuro, è in realtà semplice da spiegare: "wet", in inglese, significa "bagnato" e per estensione "contaminato", riferendosi, in questo caso, all'interazione tra il nostro cervello e la macchina che sempre più caratterizza la nostra società, nella quale i due elementi sono talmente intrecciati da costruire un diverso sviluppo celebrale e culturale. Ed è qui che si arriva al concetto di 'glocal': le nuove possibilità di comunicazione (il famoso web 2.0) consentono di abbattere fortemente i costi dell'attività culturale, creando una rete nella quale anche una cittadina come Macomer può inserirsi e dire la sua. Obiettivo del GRADI (vedi articolo precedente) è proprio questo: 'sfruttare' le potenzialità e le risorse del territorio per agire a livello globale, con le radici nel Marghine e lo sguardo rivolto verso il mondo. A questo concetto si è rifatto Giancarlo Zoccheddu, direttore del Centro di Servizi Culturali che collabora ospitando il convegno: "siamo riusciti a lavorare nel territorio, creando una rete 'orizzontale', ora col GRADI vogliamo espanderci in senso 'verticale', connettendoci a una rete più ampia nella quale sviluppare un confronto che porti a maggiore maturazione". Una partecipazione tutt'altro che marginale quella del Centro, anche perché "crediamo molto nell'aggiornamento e la formazione costante e continua", spiega ancora Zoccheddu e nell'innovazione anche tecnica che porti sulla via dello sviluppo attraverso strumenti nuovi".
Il convegno si inserisce nel percorso stabilito dal GRADI, che mira a creare ricerca e sviluppo a Macomer, e che con l'iniziativa di venerdì vuole discutere e spiegare il proprio metodo: appunto, la Wetware pedagogy, in tutte le sue sfaccettature, problematiche e potenzialità. Il programma del convegno, che si terrà venerdì 15 marzo alle ore 16.30 presso il Centro di Servizi Culturali (ex Caserme Mura, padiglione Filigosa) nella locandina che potete trovare in fondo all'articolo.
Paolo Stella
 

GRADI, la ricerca si fa glocal 

Nato a Macomer un centro studi moderno e ambizioso

Unire le scienze umane, sociali e politiche con l'ambito delle scienze precise in un 'interscambio formativo'. Portare il territorio nella sfida globale e le potenzialità del globale nel territorio - in una parola, pensare glocal. Lo scopo è quello di creare un think tank, sul modello anglosassone che sta prendendo piede anche in Italia, per realizzare ricerca e sviluppo con le radici ben salde nel Marghine e lo sguardo proiettato verso il mondo.
E' nato con questi presupposti, a Macomer, il GRADI - Glocal Research And Development Institute - dalla volontà di un macomerese, Paolo Sannia, che ha scelto di portare le sue esperienze di laureato in Antropologia ed Etnologia e di ricercatore presso il Campus degli Studi e delle Università di Pomezia – Ce.A.S. (Centro Alti Studi per la Lotta al Terrorismo e alla Violenza Politica). Del GRADI fa parte anche Antonella Delrio, dottore ambientale esperta in idroeconomia che ha lavorato presso l'Università di Liegi e un prestigioso studio di Architettura de La Valletta (Malta).
Nel Comitato Scientifico, inoltre, nomi che ai più possono dire poco ma che sono importanti nell'ambito della ricerca e dell'analisi accademica e di settore: Alessandro Ceci (docente in molte università italiane e straniere, noto in particolare per i suoi modelli di studio utilizzati nell'ambito della Criminologia e dell'Intelligence), Alessandro Politi (analista politico e strategico, consulente di decision-makers governativi, parlamentari e privati, ha recentemente diretto l'Osservatorio Scenari Strategici e di Sicurezza di Nomisma prevedendo, tra l'altro, nel 2006 la crisi economica), Liliana Monreale (Psicologa, Criminologa, Ricercatrice, specializzata in elaborazione modelli di profiling nell’ambito dell’analisi della criminologia del soggetto e dell’individuo) e Tonia Bardellino, sociologa studiosa di questioni familiari e servizio sociale.
Come scritto nella 'Mission', leggibile nel sito ufficiale, 'il nostro pensiero è glocale e crediamo che l'azione sociale e quindi culturale, non possa prescindere dal rispetto e dalla reale valorizzazione della risorsa locale, ragion per cui oggi, noi ci troviamo dinanzi all'ambiziosa sfida del dover volgere l'attenzione non più sui valori omologanti, altresì su quelli diversificanti'. La diversità e l'alterità, quindi, come risorse e spunti di confronto e di crescita, con le radici ben piantate nel Marghine e uno sguardo che si volge verso il mondo. La sfida è ambiziosa: mettere insieme le risorse culturali ed economiche del territorio per giocare un ruolo da protagonisti nell'economia del futuro, l'economia della conoscenza.
Paolo Stella


FONTE: http://www.macomernotizie.net/notizie/attualita/52/gradi-la-ricerca-si-fa-glocal

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